Malattia Renale Cronica

11 Luglio 2025

Malattia renale cronica

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Cos’è la Malattia Renale Cronica (MRC)?

La Malattia Renale Cronica (MRC) è una condizione caratterizzata da una funzione renale compromessa che persiste per oltre 3 mesi, classificata in 5 stadi di gravità crescente.

Cause più comuni della MRC

Si stima che colpisca circa il 10 % della popolazione globale e le ragioni principali sono:

  1. Invecchiamento naturale del rene, che riduce fisiologicamente la filtrazione glomerulare con l’avanzare dell’età.
  2. Migliorata attività di screening e diagnosi, che permette di individuare la MRC in fasi precoci.
  3. Aumento della prevalenza di patologie causali come diabete, ipertensione e sindrome metabolica che sono le principali responsabili di danno renale.
  4. Maggiore sopravvivenza grazie a terapie avanzate (ad esempio la rivascolarizzazione primaria nell’infarto), che permette a pazienti con patologie complesse di vivere più a lungo, aumentando anche la popolazione a rischio di MRC.

I 5 stadi della malattia renale cronica

La malattia renale cronica viene suddivisa in cinque livelli di gravità, definiti sulla base della capacità filtrante dei reni (velocità di filtrazione glomerulare o VFG calcolata sulla base di età e creatinina) e della perdita di proteine con le urine.

Nei primi due stadi, le alterazioni sono minime e generalmente prive di sintomi evidenti.
Al contrario, nei livelli intermedi (stadi 3a e 3b) si osserva una significativa riduzione della funzionalità renale, che può essere associata a proteinuria intermittente o persistente.
Infine, negli stadi avanzati (4 e 5) la compromissione è severa e possono comparire manifestazioni cliniche severe (anemia, acidosi metabolica con iperpotassiemia, ritenzione idrica).

Al peggiorare della funzione renale corrisponde un incremento progressivo del rischio eventi cardiovascolari, sopratutto se c’è presenza di proteine nelle urine (albuminuria o proteinuria).

Come si diagnostica?

Secondo le linee guida KDIGO 2023‑2024, per definire la MRC è necessario valutare in modo combinato:

  • La velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR) attraverso esami del sangue,
  • L’esame delle urine con sedimento,
  • L’albuminuria (albumina nelle urine del mattino).  

Un indice fondamentale è il rapporto albumina-creatinina urinaria (ACR):

  • A1 (normale): ACR < 30 mg/g
  • A2 (moderata): ACR 30–300 mg/g
  • A3 (grave): ACR > 300 mg/g

Per procedere a questo esame è fondamentale raccogliere il campione di urine in modo attento e con un certo metodo. Innanzi tutto, serve l’urina del primo mattino, garantendo corretta igiene e soprattutto la raccolta dell’urina “intermedia” per ridurre contaminazioni, soprattutto se serve urinocoltura.
Per fare ciò è necessario eliminare il primo mitto di urina (l’urina che ese appena si inizia ad urinare) e raccogliere la restante parte.

La linea guida KDIGO 2024 richiede di valutare sia il filtrato glomerulare (eGFR) che albuminuria (classe A1–A3) per stadiare la malattia. Consiglia di non superare 1,3 g/kg/die di proteine nei pazienti a rischio, e di preferire proteine vegetali grazie a potenziale vantaggio metabolico.

Inoltre, invita a un rigoroso controllo del sodio (<2 g/die) per migliorare pressione e ridurre eventi cardiovascolari.

Strategie per proteggere il rene

La progressione della MRC può essere rallentata seguendo raccomandazioni consolidate da studi scientifici:

1. Alimentazione equilibrata

  • Ridotto apporto proteico: 0,55–0,60 g/kg/die per pazienti stabili con MRC stadio 3–5, secondo le linee guida KDOQI 2020  .
  • Preferenza per proteine vegetali (legumi, frutta secca) e pesce; le proteine vegetali riducono il carico acido e l’ipertensione glomerulare ().
  • Sale limitato: meno di 5 g/die (<2 g sodio/die), sostituendo i cibi industriali e gli insaccati con prodotti freschi ().
  • Diete come la DASH – ricche di frutta, verdura, cereali integrali e poveri di grassi saturi dimostrano benefici pressori e renali.

Le linee guida KDOQI 2020 raccomandano una dieta a basso contenuto proteico (0,55–0,60 g/kg/die) per adulti con Malattia Renale Cronica negli stadi 3‑5 e non in dialisi; uno specifico apporto proteico leggermente più alto (fino a 0,8 g/kg/die) nei pazienti con diabete; ma soprattutto suggerisce un apporto di sodio < 2,3 g/die (<100 mmol) per migliorare pressione, controllo dei liquidi e riduzione di proteinuria.

2. Attività fisica

  • Almeno 150 minuti settimanali di attività moderata (camminata, nuoto, bici), compatibilmente con la tolleranza fisica e cardiovascolare.

3. Controllo dei fattori di rischio

  • Pressione arteriosa: target ideale tra 100 e 120 mmHg di sistolica, con adattamenti per pazienti fragili.
  • Controllo del diabete, glicemia e acidità metabolica.
  • ACE inibitori o ARB sono raccomandati per ridurre la progressione renale  .

È consigliabile una valutazione specialistica se:

  • Il filtrato glomerulare (eGFR) è inferiore a 45 ml/min/1,73 m² (stadio G3b)
  • Vi è un’albuminuria moderata o severa (A2/A3)
  • Vi è la presenza di comorbidità come diabete, ipertensione, cardiopatie, o uso cronico di farmaci nefrotossici.

Monitoraggi nel paziente nefropatico

Per prevenire complicanze e adeguare il trattamento, sono fondamentali:

  • Esami periodici: emocromo, creatinina, urea, sedimento urinario e albuminuria.
  • Controllo dei liquidi: monitoraggio del peso e segni di edema.
  • Se GFR molto bassa: emogasanalisi per verificare acidosi metaboli­ca e iperkaliemia.
  • In caso di anemia, valutare ferro, folati e B12, integrandoli prima di iniziare terapie con eritropoietina.

Una revisione sistematica ha evidenziato come la dieta a basso contenuto proteico rallenti la progressione verso l’ESRD nei pazienti con Malattia Renale Cronica negli stadi da 3 a 5, riducendo la mortalità e determinando un ritardo significativo dell’inizio della dialisi. I consigli sulla restrizione sodica (<2–2,3 g/die) sono supportati da studi che mostrano una diminuzione della pressione arteriosa, dell’edema e della proteinuria. 

Uno studio della U.K. Biobank (117 000 persone, follow‑up per 10 anni) ha trovato che un maggior consumo di proteine vegetali si associa a minore incidenza di MRC, grazie a un minore carico acido e a effetti anti‑infiammatori  .

Un supporto specialistico – anche a distanza – è fondamentale per:

  • Pazienti con diabeteipertensione o malattie cardiovascolari.
  • Persone esposte a farmaci nefrotossici (es. ciclosporina, litio, mezzi di contrasto).

In sintesi

La MRC va diagnosticata e trattata precocemente, combinando diagnosi accurata (eGFR + albuminuria) con uno stile di vita sano: dieta limitata in proteine e sale, attività fisica regolare e ottimizzazione dei fattori di rischio. L’intervento del nefrologo è prezioso, soprattutto in presenza di esami alterati o patologie concomitanti.

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Bibliografia

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Pablo Molina et al., Optimizing Diet to Slow CKD Progression, mini review article, Sec. Nephrology, 2021

Walead Latif, “Diet – chronic kidney disease: MedlinePlus Medical Encyclopedia”, medlineplus.gov. Retrieved 2022;

Hershey, Kristen “Renal Diet”. The Nursing Clinics of North America, 2018;

Akchurin, Chronic Kidney Disease and Dietary Measures to Improve Outcomes. Pediatric Clinics of North America, 2019

Palmer, Suetonia C, Dietary interventions for adults with chronic kidney disease, The Cochrane Database of Systematic Reviews. 2017.

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