Consigli medici per le vacanze: ridurre i rischi e godersi il viaggio
2 Agosto 2024
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Dott.ssa Rossella Zucco
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A chi si rivolgono i consigli medici per le vacanze?
I consigli medici per le vacanze valgono per tutti coloro i quali effettuano una vacanza all’estero, soprattutto in zone poco urbanizzate, in qualsiasi periodo dell’anno. Luglio e agosto, però, sono i mesi che vedono la maggior parte delle persone partire per godersi delle meritate vacanze. Molti viaggiatori hanno come meta i paesi tropicali o quelli situati in continenti lontani, talvolta in zone remote del nostro splendido pianeta.
Per tale motivo, è proprio ai viaggiatori estivi che i consigli di questo articolo si rivolgono. È a loro, infatti, che consigliamo di effettuare una consulenza medica prima di partire, nonché prima che una qualsiasi patologia prevedibile e prevenibile possa rovinare le anelate giornate di svago.
Inoltre, tanti viaggiatori verso regioni ad alto rischio sanitario possono non essere consapevoli dell’importanza di un consulto medico prima di intraprendere il viaggio, e molti medici poco esperti in materia non sono a conoscenza dei consigli più appropriati in merito alle misure preventive. Per tale motivo, spesso è necessario parlare con una figura specializzata nell’ambito della medicina preventiva o dell’infettivologia, che possa suggerire le migliori precauzioni da adottare per evitare quanto più possibile di contrarre spiacevoli problemi di salute durante un viaggio all’estero.
Primo consiglio medico per le vacanze: fare una consulenza medica pre-viaggio
Sebbene questo articolo possa dare alcuni consigli medici per le vacanze, idealmente una consultazione medica dovrebbe avvenire almeno un mese prima del viaggio, in modo da avere il tempo per una valutazione approfondita e per effettuare le eventuali vaccinazioni.
La valutazione pre-viaggio dovrebbe fornire consigli sui rischi di infezione, sui vaccini più appropriati in base alla meta e sulla profilassi contro le diverse malattie più comuni.
Fondamentalmente, la valutazione dovrebbe includere diversi elementi e fattori:
- le condizioni mediche di base, incluso lo stato del sistema immunitario;
- i farmaci attualmente assunti;
- la presenza di allergie;
- l’itinerario scelto per il viaggio;
- le attività previste per le potenziali esposizioni ad animali (es. insetti), cibi e condizioni climatiche particolari;
- eventuali gravidanze in atto.
Ovviamente, esporre l’itinerario, la durata e lo scopo di un viaggio, in particolare, può aiutare a stimare i rischi di esposizione a malattie endemiche. In generale, i soggiorni in località quali capitali o grandi centri urbani sono associati a un rischio inferiore rispetto alle visite a strutture meno consolidate, ad abitazioni o accampamenti rurali, solitamente anche più distanti dai centri di soccorso sanitario.
In particolare, i pazienti dovrebbero portare con sé scorte sufficienti dei farmaci attualmente assunti, che potrebbero non essere disponibili nelle destinazioni del viaggio. I farmaci necessari per l’uso quotidiano devono essere trasportati nei bagagli a mano e non lasciati in quelli imbarcati in stiva, i quali potrebbero sfortunatamente andare persi.Sicuramente tra le attività consigliate da effettuare prima di un viaggio vi sono le vaccinazioni e l’attuazione di una profilassi in base al paese visitato.
Infezioni correlate ai viaggi
Sinteticamente, le infezioni associate ai viaggi possono essere acquisite per via enterale (bevendo e mangiando) e respiratoria, oppure essere trasmesse da vettori o sessualmente.
Generalmente, le diagnosi più comuni comprendono malattie gastrointestinali, febbrili e dermatologiche. L’Asia e l’Africa subsahariana sono le macro-aree in cui si contraggono maggiormente le più classiche malattie del viaggiatore. In precedenti articoli abbiamo trattato alcune malattie comuni in altre mete turistiche come la malattia di Lyme. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato un’ampia prospettiva internazionale sulla disponibilità dei vaccini in base al paese visitato, e soprattutto sui vaccini che è obbligatorio o fortemente raccomandato effettuare prima di recarvisi. Di seguito, tratteremo le patologie principali.
La febbre gialla
La febbre gialla (Yellow Fever), un’infezione virale trasmessa dalle zanzare, è endemica in Africa equatoriale e in diverse aree del Sud America.
Sebbene la vaccinazione contro la febbre gialla sia obbligatoriamente richiesta per l’ingresso in alcuni paesi a tutti i viaggiatori provenienti da un paese in cui questa malattia è endemica, molti dei paesi endemici non hanno l’obbligo vaccinale. Pertanto, ai viaggiatori che si recano in tali paesi è fortemente consigliato effettuare la vaccinazione per la protezione propria e dei propri cari.
A differenza di altri vaccini, quello per la febbre gialla è un vaccino con virus vivo. In altre parole, dopo la somministrazione del vaccino, si sviluppa una viremia – presenza di particelle virali nel sangue – di basso livello, spesso entro tre-sette giorni, e persiste per un periodo da una a tre settimane.
Per soddisfare i requisiti di ingresso dei paesi che li hanno, il certificato di vaccinazione per la febbre gialla è valido a partire da 10 giorni dopo la somministrazione del vaccino, ovvero il momento in cui la maggior parte dei soggetti vaccinati sviluppa la propria immunità di lungo periodo.
Il meningococco
Contrariamente alla febbre gialle, la meningite meningococcica è un’infezione batterica devastante con elevata mortalità. Epidemie su larga scala si verificano nella cosiddetta “cintura della meningite” africana, dal Senegal a ovest fino all’Etiopia a est.
Il vaccino per la prevenzione della malattia meningococcica da sierogruppo B non ha indicazioni generali per tutti i viaggiatori, ma deve essere somministrato prima del viaggio a qualsiasi viaggiatore con specifiche patologie come l’asplenia (assenza della milza) o deficit immunitari. Pertanto, il vaccino meningococcico ACWY è raccomandato ai viaggiatori che si recano in Africa soprattutto durante la stagione secca, che va da dicembre a giugno. I viaggiatori diretti in zone come l’Arabia Saudita durante l’Hajj – il pellegrinaggio islamico annuale verso La Mecca – devono avere un certificato di vaccinazione rilasciato da non più di 5 anni e non meno di 10 giorni prima dell’arrivo.
Il tifo
La febbre tifoide è una malattia batterica sistemica a trasmissione oro-fecale caratterizzata da febbre e sintomi addominali. L’infezione da Salmonella enterica Typhi è prevalente in molte aree dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina. Purtroppo, i ceppi resistenti ai farmaci sono sempre più diffusi a livello globale.
Attualmente, dei vaccini disponibili per la protezione contro questa patologia, purtroppo nessuno è completamente efficace contro S. Typhi e nessuno fornisce protezione contro la febbre paratifoide.
Nel complesso, se possiamo dare consigli medici per le vacanze, la vaccinazione contro il tifo è comunque raccomandata ai viaggiatori che si recano in aree a rischio di esposizione a S. Typhi. Per ovvi motivi, il rischio di contrarre la febbre tifoide aumenta infatti con la durata del soggiorno, sebbene alcuni viaggiatori particolarmente sfortunati si siano ammalati anche durante soggiorni brevi.
L’epatite A
L’epatite A è un’infezione virale trasmessa per via oro-fecale che in rari casi può portare a insufficienza epatica. In molti paesi il rischio sta diminuendo grazie al miglioramento medio dei servizi igienico-sanitari, ma la vaccinazione rimane indicata per i viaggiatori verso paesi con endemicità di epatite A da intermedia ad alta. I vaccini contro questo tipo di infezione sono accettabili anche per l’uso durante la gravidanza e per gli individui immunocompromessi.
Il colera
Il colera è una malattia diarroica che si differenzia da altre forme di diarrea causate dalla sindrome del colon irritabile o dal tumore al colon retto ed è causata dall’infezione con il batterio gram-negativo Vibrio cholerae.
Nello specifico è caratterizzato da grave diarrea acquosa, che può portare rapidamente anche a una disidratazione severa. Il CVD 103-HgR (Vaxchora) è invece un vaccino orale vivo attenuato contro il colera, approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense per la prevenzione della malattia causata dal sierogruppo O1 negli individui che viaggiano nelle aree endemiche.
I fattori che aumentano il rischio di contrarre il colera o di avere una malattia grave includono il gruppo sanguigno 0, una bassa acidità gastrica dovuta alla terapia con antiacidi o la gastrectomia parziale. Le condizioni mediche associate a scarsa tolleranza alla disidratazione, come le malattie cardiovascolari o renali, possono determinare esiti sfavorevoli.
Tutti i pazienti con queste caratteristiche dovrebbero effettuare la vaccinazione preventiva.
La dengue
La dengue è una malattia infettiva febbrile causata da uno dei quattro virus chiamati DENV-1, DENV-2, DENV-3 e DENV-4, trasmessi dalle zanzare Aedes aegypti o Aedes albopictus. L’infezione può essere asintomatica o presentarsi con un’ampia gamma di manifestazioni cliniche, tra cui una lieve malattia febbrile fino a una sindrome da shock potenzialmente letale.
La dengue è endemica in Asia, estendendosi dalla Cina meridionale al sud dell’isola di Taiwan. Inoltre, la trasmissione iperendemica si verifica in Thailandia, Vietnam e Indonesia da oltre 40 anni. Le zanzare che trasmettono la dengue sono ampiamente presenti anche in India, Pakistan e Sri Lanka, in gran parte dell’Africa sub-sahariana e del Medio Oriente, oltre che in Messico e negli Stati Uniti meridionali.
La dengue è inoltre iperendemica nell’America centrale, con alti tassi di incidenza in Nicaragua e Honduras. La circolazione iperendemica è presente nelle isole più grandi dei Caraibi. A Porto Rico, il picco di trasmissione si verifica solitamente tra ottobre e dicembre. La Repubblica Dominicana, la Giamaica, la Guadalupa, Cuba e la Martinica hanno tutti segnalato recentemente gravi epidemie. La dengue è infine presente in tutti i paesi del Sud America, a eccezione del Cile.
La prevenzione per le punture di zanzara
Molto usati per la prevenzione delle punture di zanzara sono i repellenti per gli insetti: la distribuzione di tende trattate con insetticidi ha avuto successo nel ridurre le infezioni umane. Al contrario, l’irrorazione di insetticidi in risposta alle epidemie di dengue non è molto efficace, poiché le zanzare si riproducono spesso all’interno delle abitazioni in cui gli insetticidi non arrivano.
Due vaccini contro la dengue sono attualmente disponibili in commercio: il CYD-TDV (Dengvaxia)e il TAK-003 (Qdenga). Il primo dei due è stato approvato dalle autorità europee e raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per le persone con pregressa infezione da dengue che vivono in aree endemiche, ma la FDA non lo ha approvato per i viaggiatori che visitano tali aree, mentre il secondo vaccino è stato approvato in diversi paesi, tra cui l’Unione Europea, l’Indonesia, il Brasile e la Thailandia, tuttavia non ha ancora messo d’accordo tutte le autorità mondiali in materia. I vaccini in sviluppo clinico avanzato includono un vaccino tetravalente con virus vivo attenuato attraverso mutagenesi diretta con un ceppo chimerico DENV-2/-4.
La malaria
La malaria è una causa importante di febbre e malattia grave nei viaggiatori (ne abbiamo parlato anche qui). Più della metà dei casi segnalati nel mondo sono dovuti al protozoo parassita Plasmodium falciparum, che causa la malattia più grave. I pazienti affetti da malaria da P. falciparum possono progredire verso una patologia pericolosa per la vita nel giro di poche ore.
Il rischio di trasmissione della malaria dipende da una varietà di fattori tra cui:
- la regione geografica visitata;
- il tipo di paziente (es. viaggiatori che si sono trasferiscono al di fuori dell’area endemica ma successivamente ritornano per far visita ad amici e parenti; donne incinte; individui con virus HIV);
- il tipo di alloggio (si corre un rischio maggiore con alloggi all’aperto o in tenda rispetto ad alloggi schermati o con aria condizionata);
- la stagione (rischio maggiore nella stagione delle piogge rispetto alla stagione secca);
- l’altitudine (rischio più basso oltre i 2.000 metri sopra il livello del mare);
- la durata dell’esposizione.
La maggior parte dei viaggiatori che sviluppano la malaria non ha utilizzato misure di protezione personale e non ha aderito a un regime farmacologico chemio-profilattico efficace per prevenirla. Tra i consigli medici per le vacanze che ci sentiamo di dare è che, poiché, la malaria costituisce una grave infezione che può essere fatale: bisogna pertanto cercare di evitare le punture di zanzara e aderire alla chemioprofilassi antimalarica, che deve essere adattata ai percorsi e alle circostanze individuali.
Misure di sicurezza per prevenire la malaria
In un altro articolo abbiamo parlato del vaccino antimalarico ma ci sono alcune misure di sicurezza che tutti i viaggiatori dovrebbero prendere per prevenire le punture delle zanzare Anopheles, tra cui:
- evitare l’esposizione all’aperto tra il tramonto e l’alba (quando le zanzare anofele si nutrono);
- indossare indumenti che riducano la quantità di pelle esposta;
- utilizzare un repellente per insetti;
- Dodrmire in letti protetti con zanzariere trattate con insetticida (es. permetrina che provoca tossicità nel sistema nervoso degli insetti, non in quello umano);
Soggiornare in stanze ben schermate e climatizzate.
La diarrea del viaggiatore
La diarrea è una delle malattie più comuni nelle persone che viaggiano. Gli episodi sono quasi sempre benigni e autolimitanti, ma i sintomi possono interrompere le attività pianificate. La gestione della diarrea del viaggiatore dipende dalla gravità della malattia.
La reintegrazione dei liquidi è una componente essenziale del trattamento. La maggior parte dei casi sono come detto autolimitanti; quindi, si risolvono da soli entro tre-cinque giorni di trattamento con la sola assunzione di liquidi. L’approccio alla reintegrazione dipende dalla gravità della diarrea e dalla deplezione di volume.
La quantità di urina emessa può fungere da guida generale per il livello di disidratazione. Se il paziente urina regolarmente, la diarrea e la deplezione di volume sono probabilmente lievi; se invece l’urina è scarsa e quella piccola quantità è di colore giallo scuro, è probabile che la diarrea e la deplezione di volume siano più gravi ed è necessaria una maggiore quantità di liquidi.
In ogni caso è necessario sentire un parere medico.
I farmaci per la diarrea del viaggiatore
La terapia antimicrobica, sebbene riduca la durata della malattia, dev’essere attentamente valutata per i potenziali rischi, compresi gli effetti avversi e la selezione di batteri resistenti.
Pertanto, il trattamento antibiotico deve essere riservato a situazioni con diarrea grave, in particolare quando questa è caratterizzata da febbre accompagnata da sangue, pus o muco nelle feci.
In particolare, gli agenti anti-motilità, come la loperamide (Imodium) o il difenossilato (Lomotil), possono essere utilizzati dai viaggiatori per ridurre il tasso di defecazione ma non trattano la causa della diarrea. Specificatamente, gli agenti possono essere utilizzati senza antibiotici nella diarrea del viaggiatore da lieve a moderata, mentre dovrebbero essere evitati nei soggetti con dissenteria (feci sanguinolente e/o febbre) e dovrebbero essere usati solo in combinazione con gli antibiotici nei casi di grave diarrea acquosa dopo aver consultato il medico.
Non è ancora stato stabilito l’apporto alimentare ottimale durante la diarrea. Esistono controversie su questioni come il digiuno parziale, la composizione della dieta e il momento in cui dovrebbe essere ripresa l’assunzione di cibi solidi.
In definitiva, a parte l’idratazione, la dieta probabilmente non è importante, poiché la durata della malattia è solo di pochi giorni. Anche sull’assunzione, ad esempio, di integratori di magnesio o potassio che si perde con la diarrea non c’è unanimità.
Come prevenire la diarrea
La strategia più importante per prevenire la diarrea dei viaggiatori è la selezione prudente di cibi e bevande durante il viaggio. I consigli di base per i viaggiatori includono il consumo solo di cibo ben cotto e servito caldo, frutta non sbucciata e latticini ben pastorizzati.
Le bevande devono essere imbottigliate o disinfettate. Tè e caffè caldi sono solitamente alternative sicure all’acqua bollita. I viaggiatori devono inoltre essere consapevoli che:
- Il congelamento non uccide gli organismi che causano malattie diarroiche, pertanto, il ghiaccio nelle bevande non è sicuro;
- L’alcol non sterilizza l’acqua o il ghiaccio, e le bevande alcoliche potrebbero essere ancora contaminate;
- Macedonie di frutta, lattuga o insalate di pollo sono scelte alimentari poco sagge; gli ingredienti potrebbero essere stati lavati in modo improprio e/o potrebbero essere rimasti per un po’ di tempo senza un’adeguata refrigerazione;
- I condimenti sulla tavola possono spesso essere contaminati;
Anche il cibo fornito sui voli aerei internazionali può essere a rischio di contaminazione.
Ulteriori consigli medici per le vacanze
Per ultimo, i consigli medici più comuni per chi sta per intraprendere un viaggio comprendono una buona igiene delle mani, così come l’uso di mascherine per prevenire le infezioni respiratorie.
È bene evitare il nuoto in acqua dolce nelle aree in cui la schistosomiasi o la leptospirosi sono prevalenti, mentre è sicuro nuotare in acqua clorata o salata. I viaggiatori dovrebbero inoltre essere consapevoli dei rischi derivanti dal camminare a piedi nudi o con calzature larghe sulle spiagge, sul suolo o in acque che potrebbero essere contaminate.
Tutti i viaggiatori dovrebbero essere consapevoli sui potenziali rischi derivanti da morsi e graffi di animali, inclusa la rabbia.
Inoltre, i viaggiatori dovrebbero essere avvertiti della pericolosità dei contatti sessuali non protetti e dovrebbero adoperare sempre il preservativo.
A parte le cose su cui stare attenti, è bene anche conoscere i benefici sulla nostra salute del sole, del relax, del divertimento e, perché no, di qualche cena con gli amici purché seguiamo anche i consigli di Doctorium su come perdere peso dopo le vacanze. Conclusi i consigli, noi di Doctorium vi rivolgiamo un augurio sincero: buone vacanze!
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