Sclerosi multipla e riabilitazione

9 Gennaio 2021

Dott. Luigi Scalzo

La sclerosi multipla è una malattia degenerativa del SNC che si caratterizza per perdita della mielina e risparmio assonale.

Il processo infiammatorio, scatenato dal sistema immunitario, può danneggiare sia la mielina (guaina che circonda e isola le fibre nervose) sia le cellule specializzate nella sua produzione (oligodendrociti) che le fibre nervose stesse.

Questo processo, detto demielinizzazione, può provocare aree di perdita o lesione della mielina, che vengono definite placche. Possono presentarsi ovunque nel sistema nervoso centrale, in particolare nei nervi ottici, cervelletto e midollo spinale. Le placche possono evolvere da una fase infiammatoria iniziale a una fase cronica, in cui assumono caratteristiche simili a cicatrici (dette sclerosi).

In base all’entità e alla sede della lesione nel sistema nervoso centrale possono manifestarsi sintomi anche molto diversi tra loro.

La riabilitazione mira a massimizzare l’indipendenza funzionale attraverso la stabilizzazione della funzione, la riduzione della disabilità e la prevenzione di complicanze secondarie, attraverso un processo educativo che incoraggia l’indipendenza dell’individuo.

In altre parole è un processo di cambiamento attivo attraverso il quale una persona disabile acquisisce e usa le conoscenze e le abilità necessarie per rendere ottimali le proprie funzioni fisiche, psicologiche e sociali. Si effettua una presa in carico globale con un progetto riabilitativo d’equipe e si instaurano programmi riabilitativi in rapporto alle aree funzionali che si decide di attivare. Nel progetto riabilitativo utile è la classificazione ICF che aiuta ad avere una fotografia migliore della persona da prendere in carico.

Importante è considerare i diversi aspetti clinici della patologia: la fatica (programmando l’esercizio in una fase submassimale di affaticabilità valutando la fatica tramite specifiche scale di valutazione) , il programmi formativi su attività fisiche più idonee, i programmi di counselling socio-lavorativo, il supporto psicologico. In altre fasi possono essere indicati gli interventi fisioterapici, la riabilitazione dei disturbi urinari (riabilitazione perineale coadiuvata o meno da BFB) o la terapia occupazionale.

E’ importante inoltre la valutazione della spasticità: capire se la spasticità può essere utile al fine della corretta deambulazione e se non è utile effettuare tecniche di inibizione (iniziando ad eliminare le spine irritative come i disturbi vescicali). Nelle fasi avanzate possono essere invece indicati i programmi preventivi delle complicanze secondarie, il nursing riabilitativo, la logopedia. Non c’è una riabilitazione standard, i bisogni sono differenti e quindi di conseguenza i progetti riabilitativi con i suoi interventi sono personalizzati.

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