Prescrizione di inibitori PCSK9: la soglia si abbassa

23 Giugno 2022

Nel nostro Paese, le malattie cardiovascolari sono ancora la principale causa di morte, responsabili del 44% dei decessi. Al fine di abbassare il colesterolo LDL-C ed evitare peggioramenti nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha deciso di estendere la possibilità di prescrizione degli inibitori di PCSK9 a carico del Sistema Sanitario Nazionale anche per i pazienti che non rientravano nei parametri.

L’importanza degli inibitori PCSK9

La riduzione dei livelli di colesterolo è fondamentale per diminuire l’accumulo di placche aterosclerotiche, che potrebbero provocare cardiopatia ischemica, eventi cardiovascolari e mortalità cardiovascolare. A tal fine, l’AIFA e le società scientifiche hanno deciso di abbassare i livelli di soglia del colesterolo LDL da 100 a 70 mg/dL per poter prescrivere gli inibitori PCSK9 in prevenzione secondaria a carico del Sistema Sanitario Nazionale. Nel dettaglio, è stato autorizzato uno specifico anticorpo monoclonale, alirocumab, che riduce in modo significativo, circa del 60%, il colesterolo cattivo, anche per i pazienti che, nonostante fossero ad alto rischio cardiovascolare, non rientravano nei parametri di prescrivibilità a carico del Sistema Sanitario Nazionale.

Secondo Ciro Indolfi, presidente della Società Italiana di Cardiologia, questa decisione è un grande passo in avanti verso la prevenzione secondaria delle malattie cardiovascolari, poiché dà la possibilità di intervenire precocemente nei pazienti dall’alto rischio. Il colesterolo LDL, infatti, è la causa dell’aterosclerosi e la sua riduzione porterebbe a una netta diminuzione del rischio di provocare eventi cardiovascolari, come l’infarto miocardico e la mortalità. A tal fine, le linee guida della Società Europea di Cardiologia consigliano nei pazienti ad alto rischio una diminuzione del colesterolo LDL al di sotto di 55 mg/dL, mentre in alcune categorie addirittura al di sotto dei 40 mg/dL. 

Questi obiettivi possono essere raggiunti anche grazie agli inibitori di PCSK9, che secondo gli esperti hanno un chiaro beneficio nei pazienti ad alto rischio. Tra questi, troviamo l’alirocumab, particolarmente indicato per il trattamento dell’ipercolesterolemia primaria o della dislipidemia mista. Sviluppato da Sanofi, si tratta di uno speciale anticorpo monoclonale ipocolesterolemizzante che agisce grazie ad un meccanismo innovativo che si lega alla proteina PCSK9, aumentando il colesterolo LDL intorno al 60% e riducendo, così, quello cattivo.

In Italia, le patologie cardiovascolari sono ancora la principale causa di morte e sono responsabili del 44% di tutti i decessi, in particolar modo la cardiopatia ischemica. Secondo le linee guida della Società Europea di Cardiologia, implementando le strategie di prevenzione, soprattutto nei pazienti ad alto rischio, sarebbe possibile diminuire notevolmente questi dati. Secondo Furio Colivicchi, presidente dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri, queste misure farmacologiche di prevenzione sono fondamentali nei pazienti affetti da una patologia cardiovascolare ad alto rischio, poiché garantiscono un efficace contenimento del rischio e salvaguardano il loro futuro. Grazie al provvedimento dell’AIFA, sarà dunque più semplice garantire l’accesso per i pazienti con patologia cardiovascolare a terapie innovative e dall’alta efficacia, contribuendo alla riduzione del colesterolo LDL.

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