Microbiota e longevità
14 Febbraio 2025

Il microbiota intestinale come chiave della longevità
Negli ultimi anni, la scienza ha dimostrato che la salute intestinale è un pilastro fondamentale della longevità. Il microbiota intestinale, attraverso la sua interazione con il metabolismo, il sistema immunitario e il cervello, gioca un ruolo chiave nel rallentare l’invecchiamento e prevenire malattie croniche come diabete (vedi glicemia alta), patologie cardiovascolari e neurodegenerative.
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Il progetto Intestinamente nasce con l’obiettivo di sviluppare un approccio innovativo per la modulazione del microbiota intestinale e la prevenzione dell’invecchiamento patologico, integrando competenze internistiche e gastroenterologiche.
Questo modello si discosta dai trattamenti sintomatici per i disturbi intestinali come ad esempio il colon irritabile e punta alla riabilitazione completa dell’intestino, attraverso strategie che includono:
- Interventi nutrizionali personalizzati, con un focus su legumi, fibre prebiotiche e dieta mediterranea sostenibile.
- Fasi progressive di riequilibrio intestinale, adattate alla fisiopatologia individuale.
- Valutazione del microbiota e della sua evoluzione, per identificare i migliori target terapeutici.
- Integrazione di strategie metaboliche, come restrizione calorica controllata e reset metabolico.
Il tutto basato su un modello step-up, in cui l’approccio terapeutico viene costruito in modo graduale, evitando trattamenti estremamente restrittivi e favorendo la sostenibilità a lungo termine.
Microbiota e longevità: dati scientifici e nuove evidenze
Con l’età, la composizione del microbiota subisce importanti cambiamenti, con una riduzione della biodiversità microbica e un aumento di batteri pro-infiammatori. Questo fenomeno è noto come disbiosi dell’invecchiamento e contribuisce all’inflammaging, ovvero lo stato di infiammazione cronica di basso grado tipico dell’età avanzata.
Studi recenti hanno dimostrato che nei centenari longevi, il microbiota intestinale conserva una composizione più simile a quella degli adulti giovani, con abbondanza di Akkermansia muciniphila, Christensenellaceae e Bifidobacterium, batteri associati a:
- Migliore regolazione metabolica e glicemica.
- Ridotta permeabilità intestinale e infiammazione sistemica.
- Maggior protezione contro il declino cognitivo.
Un intestino sano e giovane, dunque, non è solo un indicatore di buona digestione, ma un biomarker della longevità.
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Le Blue Zones e la dieta mediterranea onnivora sostenibile
Le popolazioni delle Blue Zones offrono un modello alimentare che favorisce la longevità e la salute intestinale. Un elemento chiave comune tra queste comunità è l’elevato consumo di legumi e fibre prebiotiche, che modulano il microbiota e migliorano la risposta immunitaria.
In Sardegna, Icaria, Okinawa e Nicoya, la dieta è caratterizzata da:
- Legumi e verdure ricche di fibre fermentabili, che nutrono il microbiota.
- Un consumo moderato di proteine animali, prevalentemente da pesce e latticini fermentati.
- Grassi buoni, principalmente da olio d’oliva, frutta secca e semi.
- Alimenti ricchi di polifenoli, che migliorano la diversità microbica e riducono l’infiammazione.
Nel progetto Intestinamente, questo modello viene adattato in modo personalizzato, bilanciando i benefici della dieta mediterranea onnivora con strategie specifiche per ogni paziente, in base al suo profilo metabolico e intestinale.
Come capire se il microbiota intestinale è in equilibrio
Valutare la salute del microbiota intestinale è importante quando si manifestano disturbi persistenti che potrebbero essere legati a uno squilibrio della flora batterica. Problemi gastrointestinali come colon irritabile, diarrea, stitichezza o infezioni urinarie ricorrenti possono indicare un’alterazione che, se trascurata, potrebbe evolvere in patologie più serie.
Anche il metabolismo e la gestione del peso corporeo sono influenzati dalla composizione del microbiota: un’analisi mirata può aiutare a personalizzare la dieta per migliorare l’equilibrio metabolico.
L’equilibrio della flora intestinale è essenziale in ogni fase della vita, nei bambini favorisce lo sviluppo del sistema immunitario, mentre negli anziani aiuta a contrastare il declino delle difese e l’infiammazione cronica.
Durante la gravidanza e l’allattamento, monitorare il microbiota può supportare il corretto sviluppo della flora intestinale del neonato e rafforzare la salute materna. Anche nella menopausa, mantenerlo in equilibrio può attenuare gli effetti metabolici e infiammatori legati ai cambiamenti ormonali.
Infine, chi pratica sport ad alti livelli può trarre beneficio dall’analisi del microbiota. Conoscere la propria composizione batterica intestinale consente di ottimizzare il metabolismo energetico e migliorare le performance attraverso una nutrizione più mirata.
Come Funziona l’Esame del Microbiota
Il test del microbiota intestinale permette di ottenere una mappatura dettagliata della flora batterica presente nell’intestino, fornendo informazioni sul suo stato di equilibrio e sulle sue eventuali alterazioni.
Procedura dell’esame:
- Prelievo del campione: il test viene effettuato tramite un kit per la raccolta di un campione fecale.
- Conservazione: il campione può essere mantenuto a temperatura ambiente fino a quattro settimane, senza comprometterne la stabilità.
- Analisi di laboratorio: il materiale raccolto viene sottoposto a sequenziamento massivo del DNA batterico attraverso tecniche avanzate di Next Generation Sequencing (NGS).
- Elaborazione dei dati: i risultati vengono analizzati con strumenti bioinformatici e statistici, fornendo un quadro dettagliato della composizione batterica e delle sue implicazioni per la salute.
- Referto: entro 30-40 giorni, viene prodotto un report che descrive lo stato del microbiota intestinale e il suo potenziale impatto sulla fisiologia dell’organismo.
Sulla base dei risultati ottenuti, un professionista specializzato potrà suggerire interventi personalizzati per riequilibrare l’ecosistema intestinale. Le principali strategie includono ecosistema intestinale:
- Modifiche alimentari, privilegiando una dieta ricca di fibre prebiotiche, polifenoli e alimenti fermentati.
- Integrazione mirata con probiotici e prebiotici, scelti in base alle esigenze specifiche del soggetto.
- Adozione di uno stile di vita sano, con una corretta gestione dello stress, attività fisica regolare e rispetto dei ritmi circadiani.
Autofagia e reset metabolico: la biologia della longevità intestinale e del microbiota
Come l’autofagia rallenta l’invecchiamento dell’intestino.
L’autofagia è un meccanismo cellulare che permette all’organismo di rimuovere componenti danneggiati e rigenerare nuove strutture funzionali. Questo processo è essenziale per la salute intestinale e la longevità, perché:
- Riduce il danno ossidativo e l’infiammazione intestinale.
- Migliora la funzione della barriera intestinale, prevenendo la sindrome dell’intestino permeabile.
- Favorisce il ricambio delle cellule epiteliali intestinali, mantenendo l’integrità della mucosa.
Uno studio pubblicato su Nature ha dimostrato che l’attivazione dell’autofagia attraverso restrizione calorica o digiuno intermittente porta a un aumento della durata della vita e a una riduzione delle malattie associate all’invecchiamento.
Il reset metabolico e il ruolo del microbiota
Il reset metabolico è una strategia nutrizionale che mira a ripristinare l’equilibrio metabolico attraverso l’alternanza di:
- Digiuni intermittenti o ciclici, per stimolare l’autofagia.
- Dieta ricca di prebiotici e polifenoli, per supportare il microbiota.
- Fasi di rieducazione metabolica, evitando restrizioni croniche dannose.
Nel modello Intestinamente, il reset metabolico è integrato come fase di adattamento individuale, combinato con la reintroduzione di legumi e fibre fermentabili, per migliorare la risposta metabolica a lungo termine.
Il Modello Step-Up
Il protocollo di Intestinamente prevede una gestione a step progressivi, che consente di:
- Valutare il profilo intestinale e metabolico del paziente con test specifici.
- Intervenire con una prima fase di riequilibrio (riduzione dell’infiammazione e miglioramento della tolleranza digestiva).
- Passare a una fase di reintroduzione progressiva di alimenti funzionali come legumi, crucifere e cereali integrali.
- Stabilizzare il microbiota attraverso strategie nutrizionali a lungo termine, integrando fasi di reset metabolico e bilanciamento tra alimenti prebiotici e probiotici.
Questo approccio, combinato con monitoraggi periodici, consente di ottenere risultati sostenibili senza gli effetti negativi delle diete restrittive a lungo termine.
Strategie integrate per la longevità intestinale e il miglioramento del microbiota
Per ottimizzare la longevità intestinale, è necessaria un’integrazione tra:
- Dieta mediterranea adattata, con variazioni individuali sulla base del microbiota.
- Terapie mirate con probiotici specifici, in base alle necessità di riequilibrio della flora intestinale.
- Gestione dell’orologio biologico, sincronizzando i ritmi circadiani con il timing dei pasti.
- Attività fisica e movimento naturale, che influenzano positivamente l’ecosistema intestinale.
Conclusioni
L’intestino è molto più di un semplice organo digestivo: è un centro metabolico e immunitario cruciale per la longevità.
Il progetto Intestinamente integra scienza del microbiota, nutrizione e medicina metabolica per costruire un approccio personalizzato e sostenibile per la salute a lungo termine.
Attraverso una gestione innovativa, il modello step-up di Intestinamente punta a prevenire le patologie legate all’invecchiamento, migliorare la qualità della vita e rallentare il processo di senescenza intestinale.
Bibliografia
- Aman Y et al., Autophagy in healthy aging and disease, Nature aging, 2021
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