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Immagine corporea e disturbi alimentari: l’influenza dei social media e delle pressioni sociali

“Sei soddisfatto del tuo aspetto? Ne sei preoccupato? Queste preoccupazioni sul tuo aspetto ti provocano angoscia?” Molti di noi risponderebbero non solo di non esserne soddisfatti ma anche di esserne turbati o addirittura angustiati! Sicuramente nessuno si piace pienamente.

Il vero problema sorge però quando ne siamo ossessionati, quando l’angoscia o la preoccupazione di non essere a nostro parere “belli e perfetti”, come i social media ci vogliono, interferisce gravemente con la nostra vita e limita le nostre azioni e i nostri desideri. Tale condizione assume una connotazione prettamente patologia e viene indicata come “disturbo da dismorfismo corporeo”.

Nel nostro articolo approfondiremo il concetto di immagine corporea, vedremo come le pressioni sociali, la famiglia, i social media contribuiscano nell’insorgenza del disturbo dell’immagine corporea e come questa alterazione possa sfociare in condizioni patologiche come i disturbi alimentari (anoressia, bulimia, obesità) o la depressione.

Se soffri o conosci qualcuno che soffre di un disturbo dell’alimentazione o vorresti maggiori informazioni su come le pressioni sociali, la famiglia, i social media contribuiscano nell’insorgenza del disturbo dell’immagine corporea e come questa alterazione possa sfociare in condizioni patologiche come i disturbi alimentari (anoressia, bulimia, obesità) o la depressione, puoi chiedere un consulenza a uno psicologo online e ottenere tutto il supporto di cui hai bisogno.

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Cos’è l’immagine corporea?

L’immagine corporea è una delle componenti dell’identità personale. Rappresenta il modo in cui pensiamo, sentiamo, percepiamo e ci comportiamo nei confronti del nostro corpo. Si tratta di un concetto multidimensionale. La complessità dell’immagine corporea può essere apprezzata osservando i suoi componenti che sono:

  • Componente cognitiva: deriva da pensieri e credenze riguardanti la forma e l’aspetto del corpo e la sua rappresentazione mentale;
  • Componente percettiva: come le persone percepiscono le dimensioni e la forma del proprio corpo e delle parti del corpo;
  • Componente affettiva: sentimenti di soddisfazione o insoddisfazione che gli individui sviluppano nei confronti del proprio corpo;
  • Componente comportamentale: le azioni che le persone compiono per controllare, curare, alterare o nascondere il proprio corpo.

Come si manifesta il disturbo dell’immagine corporea

Abbiamo visto quindi quali sono le varie componenti che contribuiscono nel creare l’immagine corporea. Di conseguenza, il suo disturbo può manifestarsi come alterazione della percezione (cioè, distorsione) e del concetto (cioè, insoddisfazione corporea).

Il disturbo percettivo implica l’incapacità di valutare accuratamente le dimensioni del proprio corpo. Si ritiene che i disturbi dell’immagine corporea si manifestino anche a livello comportamentale, per esempio con il controllo del corpo o la dieta. Chi è affetto da questo disturbo presenta una preoccupazione eccessiva per il proprio aspetto, mette in atto in maniera ossessiva dei comportamenti come il frequente controllo dello specchio o l’evitamento di situazioni pubbliche.

L’immagine corporea negativa viene spesso indicata come insoddisfazione corporea. Quest’ultima è attribuibile a una discrepanza tra la percezione dell’immagine corporea e la sua immagine idealizzata.

Percezione dell’immagine corporea: concetto multisensoriale

La distorsione dell’immagine corporea è alla base di diverse malattie gravi, come i disturbi alimentari e i disturbi da dismorfismo corporeo.

L’immagine del corpo, come già detto, implica prevalentemente una rappresentazione visiva della forma e delle dimensioni del corpo, simile a una fotografia 2D che rende l’idea su come le altre persone ci vedono dall’esterno. Tuttavia, oltre alla nostra capacità di valutare il nostro corpo come se visto dall’esterno, siamo anche in grado di percepirlo dall’interno.

Mentre la maggior parte degli studi si sono concentrati principalmente sull’errata percezione/insoddisfazione del corpo come concetto unisensoriale correlato al dominio visivo, la ricerca ha scoperto che i processi interocettivi di base (le sensazioni generate dagli organi interni) e la consapevolezza interocettiva possono contribuire in modo significativo alla formazione dell’immagine corporea.

Inoltre, nei pazienti con anoressia nervosa sono osservabili diverse manifestazioni di distorsione dell’immagine corporea, inclusa una ridotta consapevolezza interocettiva, sovrastima degli stimoli tattili; azione su scala corporea anormale, percezione tattile disturbata e integrazione alterata di informazioni propriocettive e visive. In generale, la percezione dell’immagine corporea è un concetto multisensoriale che include diversi input come visivi, tattili, propriocettivi e interocettivi.

Quindi, la percezione del proprio corpo è dovuta alla co-percezione e alla combinazione delle diverse informazioni sensoriali. Inoltre, l’elaborazione di informazioni distorte può contribuire all’errata percezione delle dimensioni e della forma del corpo. Esistono vari pregiudizi cognitivi che sono in parte responsabili della distorsione dell’immagine corporea nelle persone che hanno disturbi alimentari. Tra questi abbiamo:

  • I pregiudizi della memoria. Si riferiscono alla codifica alterata e al ricordo di informazioni salienti del disturbo come parole o frasi relative a peso e forma, rispetto a informazioni neutre;
  • I pregiudizi dell’attenzione. Includono tre componenti dell’attenzione:
    • Cattura dell’attenzione facilitata: le informazioni salienti del disturbo vengono rilevate più velocemente delle informazioni non salienti.
    • Difficoltà nel disimpegno: le informazioni salienti sul disturbo sono più difficili da disimpegnare, ad esempio, una maggiore attenzione verso le parti poco attraenti del proprio corpo rispetto alle parti attraenti.
    • Evitamento dell’attenzione: tenere l’attenzione lontana dalle informazioni salienti del disturbo.
  • Gli errori di interpretazione. Si riferiscono all’elaborazione delle informazioni distorte e alla tendenza ad analizzare in modo inappropriato le informazioni ambigue, ad esempio scenari quotidiani, secondo schemi cognitivi specifici del disturbo.

Un punto particolarmente interessante è che studi recenti hanno trovato collegamenti tra distorsioni dell’immagine corporea in individui sani e distorsioni omuncolari nella corteccia somatosensoriale primaria. La ricerca ha dimostrato che gli individui sani tendono a sovrastimare la lunghezza della propria parte del corpo sottovalutandola in termini di volume. Questo modello di rappresentazione del corpo mostra una certa somiglianza con una ben nota rappresentazione di un omuncolo somatosensoriale.

Inoltre, l’insoddisfazione del corpo e le distorsioni dell’immagine corporea nei pazienti con anoressia nervosa sembrano avere collegamenti con la funzione del lobo parietale. Studi di neuroimaging hanno trovato prestazioni visive e tattili sub-ottimali nell’anoressia nervosa che suggeriscono associazioni indirette di distorsione dell’immagine corporea con disfunzione del lobo parietale.

Fattori che influenzano l’immagine corporea e disturbi dell’immagine corporea

Ad oggi, sono stati studiati vari fattori che influenzano l’immagine corporea come BMI, famiglia, coetanei, società, media, cultura, autostima, psicopatologia, sesso, età, stato civile, livello di istruzione, abitudine al fumo, consumo di alcol, attività fisica, controllo del peso, religiosità e spiritualità. Poiché l’insoddisfazione del corpo è dannosa per il benessere, è essenziale identificare i suoi correlati.

Indice di massa corporea (BMI)

Uno dei fattori più importanti che influenzano l’immagine corporea e la soddisfazione del corpo è l’indice di massa corporea, una variabile continua che utilizza la formula standard dei chilogrammi sull’altezza al quadrato. Gli individui in sovrappeso hanno più paura di essere valutati negativamente mentre sono impegnati in situazioni sociali rispetto alle loro controparti di peso normale.

Tendono anche a mostrare atteggiamenti affettivi negativi verso il proprio corpo. Si definisce discordanza dell’immagine corporea la discrepanza tra l’immagine corporea e il BMI. La sottostima è percepire il proprio corpo come più piccolo del BMI effettivo e la sovrastima è invece la percezione del corpo come più grande del BMI effettivo. La discordanza dell’immagine corporea è associata all’insoddisfazione dell’immagine corporea e ha un impatto negativo sulla salute mentale, compreso l’abbassamento dell’autostima e l’aumento della depressione.

Famiglia

La famiglia gioca un ruolo importante nello sviluppo dell’immagine corporea dei bambini. È fondamentale anche nell’acquisizione dei modelli alimentari. La famiglia è un’influenza importante e continua, i bambini infatti sviluppano il bisogno dell’ammirazione e dell’approvazione dei genitori. Quest’ultimi possono aumentare o diminuire il rischio di problemi alimentari nei loro figli, direttamente o indirettamente.

Gli atteggiamenti diretti dei genitori possono includere i commenti sul peso o sull’aspetto del bambino, prendere in giro il suo peso, fare pressione per fargli perdere peso o incoraggiarlo alla dieta. I comportamenti genitoriali indiretti sono azioni o atteggiamenti che non sono necessariamente pianificati per influenzare il bambino. Questi comprendono per esempio commenti negativi sul proprio corpo oppure il loro impegno nel svolgere esercizio fisico eccessivo o nel fare la dieta.

Tutti questi comportamenti possono modellare l’autocritica e ispirare i bambini a giudicare se stessi o gli altri in base all’aspetto fisico e possono sottolineare l’importanza di aderire agli ideali sociali e culturali della dimensione corporea.

Pressioni sociali

Sebbene l’immagine corporea sia un concetto mentale, è osservabile anche come fenomeno sociale. Sia le donne che gli uomini cercano di presentarsi e mantenersi in una forma corporea socialmente desiderabile. L’accettazione sociale è una componente fondamentale per il benessere.

In risposta alla necessità di accettazione sociale, gli individui sviluppano risposte comportamentali che aumentano la loro desiderabilità sociale. Attraverso il processo di apprendimento sociale, gli individui osservano, imitano e rinforzano il loro comportamento per aumentare la probabilità di accettazione sociale; questo è particolarmente importante negli adolescenti per ottenere l’accettazione in gruppi di pari.

Il bullismo legato al peso durante l’adolescenza contribuisce in modo significativo allo sviluppo di percezioni corporee negative e di insoddisfazione corporea. La pressione per perdere peso o aumentare la massa muscolare che gli adolescenti sperimentano è associata proprio all’insoddisfazione del corpo.

Media

I bambini e gli adolescenti oggi crescono in un mondo invaso da diversi tipi di mass media come televisione, film, video, cartelloni pubblicitari, riviste, musica, giornali e Internet. Le nuove forme di media (ad esempio, Internet, social media, giochi per computer) stanno diventando più popolari delle forme tradizionali (ad esempio, materiali stampati e TV).

Diversi studi suggeriscono un legame tra l’ideale del corpo maschile muscoloso e l’ideale di bellezza femminile sottile rappresentato nei media con una varietà di condizioni psicologiche tra cui percezione errata dell’immagine corporea, insoddisfazione corporea e disturbi alimentari. Questo collegamento è stato spiegato principalmente da processi sociocognitivi come il confronto sociale.

Social media

I social media sono la forma più recente di media che è diventata sempre più popolare in tutto il mondo. A causa della sua continua disponibilità (ad esempio, sugli smartphone), le influenze dei social media possono essere più potenti delle forme tradizionali di media. Diversi studi hanno suggerito che il coinvolgimento attivo dei social media influenza negativamente l’immagine corporea e si associa a insoddisfazione e ai disturbi alimentari.

Sono stati proposti diversi meccanismi teorici, come i confronti dell’aspetto del corpo e l’auto-oggettivazione. Sui social media, gli utenti pubblicano le loro fotografie e visualizzano le foto degli altri! L’aspetto fisico pertanto è il fattore principale in queste attività. Oltre a ricevere messaggi e commenti sui propri corpi sui social media, gli utenti vedono immagini accuratamente modificate e selezionate, comprese rappresentazioni di corpi magri (assottigliamento) o magri e muscolosi (adattabilità). Gli utenti spesso si confrontano con gli ideali di apparenza trasmessi loro attraverso i social media e interiorizzano questi ideali come standard per il proprio corpo.

Quando il loro aspetto fisico non è all’altezza degli ideali interiorizzati si sviluppa una condizione d’insoddisfazione del proprio corpo. Questo concetto è particolarmente importante negli adolescenti che trascorrono più tempo e ricevono più feedback sul loro aspetto sui social media.

Autostima

L’immagine corporea è altamente correlata all’autostima e al concetto di sé. Una maggiore autostima può servire come fattore protettivo, diminuendo l’associazione negativa tra BMI e sentimenti riguardo al proprio corpo, riducendo anche il livello di ansia causato dai giudizi sfavorevoli degli altri. Inoltre, l’insoddisfazione corporea è un forte predittore di riduzione dell’autostima, in particolare negli adolescenti. Questa associazione non è uguale per tutti gli adolescenti e può essere più influente nei gruppi razziali, etnici o di genere che prestano maggiore attenzione all’aspetto e alla forma del corpo.

Altri fattori

Le malattie croniche possono avere un’influenza negativa sulla percezione del proprio corpo. Lo stigma sociale dovuto a malattie gravi come disturbi endocrini e tumori può influenzare l’autostima e l’immagine corporea.

Molti studi hanno indagato l’associazione tra esperienze di abuso e problemi di immagine corporea. L’abuso fisico e sessuale influenza fortemente la salute fisica e mentale delle vittime. La ricerca ha dimostrato che tale abuso è associato a sintomi più gravi di depressione, immagine corporea più negativa e bassa autostima e una maggiore propensione ai disturbi alimentari.

La depressione e l’obesità sono problemi di salute pubblica che hanno un’associazione bidirezionale ed entrambi possono influenzare la percezione dell’immagine corporea e migliorare o complicare le condizioni cliniche di comorbilità. Gli individui con depressione tendono a distorcere negativamente la loro immagine corporea, mentre quelli con obesità sono generalmente più insoddisfatti del proprio corpo.

Problemi alimentari

Il disturbo dell’immagine corporea è stato osservato frequentemente in pazienti con anoressia e bulimia nervosa e, recentemente, anche in pazienti obesi con binge eating disorder. Nei disturbi alimentari infatti la presenza della distorsione dell’immagine corporea è proprio uno dei criteri per porre diagnosi. Il disturbo dell’immagine corporea si caratterizza come sintomo trasversale alle differenti diagnosi DCA (disturbi del comportamento alimentare), ponendosi come fattore precipitante, ingravescente e di mantenimento dei disturbi alimentari.

Solitamente nell’anoressia il paziente ha una percezione dell’immagine corporea sovrastimata (ovvero crede che il proprio corpo sia più grosso della realtà oggettiva), nella bulimia invece il paziente crede che il proprio corpo sia orrendo e si disprezza, nell’obesità, invece, la presenza di un’immagine negativa del proprio corpo è spesso correlata a un’età di insorgenza precoce del sovrappeso (se si diventa obesi durante l’infanzia e l’adolescenza si vivrà questa condizione come uno stigma).

L’immagine corporea distorta è nello stesso tempo non solo un fattore di rischio per lo sviluppo dei disturbi alimentari ma anche una sorta di circolo vizioso che va ad aggravarne il disturbo.

La psicoterapia e la terapia farmacologica sono i pilastri del trattamento di questi problemi, e sicuramente un ruolo molto importante è giocato dalla risoluzione della distorsione della propria immagine corporea.

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Nota: Il contenuto del presente articolo non è inteso né raccomandato come sostituto di consigli, diagnosi o trattamenti medici. Pertanto è sempre necessario chiedere il parere di un medico in merito a qualsiasi domanda, condizione clinica, trattamento o argomento trattato nel presente documento. Doctorium non si assume nessuna responsabilità sull'utilizzo autonomo delle informazioni indicate.
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