Ricerca su Science Advances: crescendo cambia il modo in cui dormiamo

11 Giugno 2022

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Un nuovo studio condotto da Science Advances ha rivelato il modo in cui il sonno delle persone si evolve e cambia a seconda della fase del ciclo di vita in cui ci si trova. Dunque, esistono importanti differenze nel modo in cui si dorme quando si è neonati, bambini, adolescenti, adulti o anziani. Di fatto, si tratta di una naturale evoluzione legata allo sviluppo del cervello e del corpo.

Il modo di dormire cambia crescendo?

Il sonno ha sempre rappresentato un mistero per la scienza. Da sempre, infatti, i ricercatori si interrogano su tale punto, per comprendere come cambia e si evolve il modo di dormire nei diversi stadi di vita degli esseri umani. Un punto ormai certo al quale si è giunti è che al crescere del cervello e del corpo di ciascuno, diminuisce il fabbisogno di sonno giornaliero. Basta pensare a un bambino e a un giovane adolescente: mentre il primo passa gran parte della giornata riposando, il secondo limita le proprie ore di sonno a 7 circa.

Le differenze nel modo di dormire, dunque, dipendono prevalentemente dal cervello e dal suo sviluppo. A tal proposito su Science Advances è stata pubblicata una ricerca che approfondisce la questione, fino a scoprire qual è il motivo alla base di tale evidenza e qual è il momento preciso in cui avviene il cambiamento. Si tratta, dunque, di comprendere intorno a quale età il ciclo di sonno si inverte, portando l’individuo a trascorrere più ore sveglio che dormendo.

Science Advances: i risultati della ricerca

Prima di comprendere come e perché cambia il modo di dormire, è necessario analizzare la questione alla base. I principali due motivi che, fin dall’infanzia, portano l’individuo a desiderare di dormire sono legati all’esigenza del cervello di riorganizzarsi e di ripararsi durante il riposo. Infatti, quando si è svegli le connessioni neurali vengono continuamente messe sotto pressione e producono sostanze chimiche nocive. Durante la notte, invece, il cervello si riposa e si ripristina per affrontare la giornata successiva.

I ricercatori protagonisti della pubblicazione hanno affermato che l’età critica intorno alla quale avviene il cambiamento sono i due anni e mezzo: il cervello passa da essere quasi sempre in fase di tipo REM a essere principalmente in non-REM. Dunque, crescendo il corpo non ha più bisogno di dormire molte ore per consentire al cervello di riorganizzarsi, ma è sufficiente riposare circa 8 ore. Infatti, i neonati passano circa il 50% del tempo dormendo, per gli adulti invece si tratta solo del 25% del tempo.

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