La privazione del sonno aumenta il rischio di obesità

20 Giugno 2022

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Dormire è un’attività fondamentale per la nostra efficienza fisica e mentale. La privazione del sonno, infatti, potrebbe portare a disturbi, squilibri e patologie, aumentando il rischio di malattie cardiache. Alcuni studi hanno dimostrato come, tra le varie case dell’obesità, potrebbe esserci anche la mancanza di sonno, che causa effetti negativi sul metabolismo

Obesità e privazione del sonno: esiste una correlazione?

Per garantire il nostro benessere psicofisico, gli esperti suggeriscono di dormire almeno 7/8 ore a notte, ma oggi assistiamo a una diminuzione notevole della durata media del sonno. Negli Stati Uniti, ad esempio, il 28% degli adulti non dorme più di 6 ore a notte. Tra i vari fattori presi in considerazione dagli studiosi impegnati nella ricerca contro l’obesità rientrano i dati relativi al sonno: il 35% degli adulti statunitensi, infatti, è obeso, di conseguenza si sono iniziate a studiare le possibili correlazioni tra la privazione del riposo e l’aumento di peso.

Un rapporto pubblicato sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics ha confrontato 18 studi dedicati alla valutazione della salute metabolica degli individui, ponendo attenzione sulle risposte fisiologiche e comportamentali di persone soggette alla privazione del sonno. I risultati di queste ricerche hanno dimostrato che i soggetti che dormono solo 4/6 ore a notte potrebbero avere effetti negativi che coinvolgono i meccanismi di segnalazione dell’ormone dell’appetito, l’attività fisica, il comportamento alimentare e i tassi di perdita di grasso, pur non soffrendo di alcun disturbo specifico.

Dormire di meno ci porta a mangiare di più

Secondo alcune ricerche, la deprivazione del sonno potrebbe indurre gli individui a consumare un numero maggiore di calorie. Nel dettaglio, alcuni studi che trattano gli effetti della privazione del sonno hanno posto l’attenzione su due ormoni, al fine di provare come non dormire a sufficienza potrebbe causare uno squilibrio ormonale e la tendenza a mangiare di più: la grelina, coinvolta nell’invio dei segnali di fame, e la leptina, che contribuisce a diminuire il senso di fame. In una ricerca che mette a confronto i livelli di questi ormoni dopo due notti consecutive con 4 ore di sonno, è possibile notare nei soggetti esaminati un aumento nei livelli ematici di grelina del 28% e una diminuzione del 18% di leptina rispetto a coloro che avevano dormito 10 ore. Ciò significa che le persone coinvolte hanno notato un significativo aumento nella sensazione di fame e di appetito.

Altre ricerche, invece, hanno evidenziato come, nei soggetti che dormono meno del necessario, si verifichi un aumento dei grassi saturi consumati. In aggiunta, un altro studio ha osservato un gruppo di persone che per due notti consecutive avevano dormito solo per cinque ore, notando un cambiamento in un altro segnale connesso all’alimentazione, il peptide YY, che secondo gli esperti indica al corpo che si è mangiato a sufficienza. In questi soggetti, i livelli di questo peptide sono crollati drasticamente, arrivando alla conclusione che la deprivazione del sonno agisce concretamente sul comportamento alimentare e potrebbe contribuire in modo notevole allo sviluppo di patologie legate all’alimentazione, come l’obesità.

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