Eritema solare: cos’è, prevenzione e trattamento
22 Luglio 2021

Cos’è l’eritema solare
La scottatura solare, chiamata anche eritema solare, è un’ustione sulla pelle causata dalle radiazioni per un’eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti (UV) del sole oppure a fonti artificiali come i lettini abbronzanti.
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Dott. Daniele Sorbello
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È ben noto che un aumento del numero di scottature solari è direttamente correlato a un aumento del rischio di cancro della pelle. Pertanto, comprendendo appieno la causa, il trattamento e la prevenzione delle scottature solari, si può ridurre drasticamente il rischio di tumori della pelle. Inoltre ricordiamo che prevenendo le scottature solari, i pazienti possono ridurre gli effetti solari dell’invecchiamento.
Vediamo ora quali sono i maggiori fattori di rischio per l’eritema solare, cosa accade alla nostra pelle quando ci scottiamo, come prevenirli e come curarli.
Cosa provoca l’insorgenza dell’eritema solare
Le scottature solari sono causate, come già accennato, da un’eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti del sole oppure a fonti artificiali simili come per esempio i lettini abbronzanti.
I raggi UVA e UVB svolgono entrambi un ruolo nelle scottature solari, i raggi UVB in particolare sono responsabili del danneggiamento diretto del DNA perché inducono la formazione di dimeri ciclobutano/timina-timina. Quando si formano questi dimeri, il corpo genera una risposta di riparazione del DNA, che include l’induzione dell’apoptosi delle cellule e il rilascio di marcatori infiammatori come prostaglandine, specie reattive dell’ossigeno e bradichinina.
Questo porta a vasodilatazione, edema e dolore che si traduce nella classica pelle rossa e dolorosa vista in una scottatura solare. Inoltre, l’esposizione della pelle ai raggi UVB provoca un aumento delle chemochine come CXCL5 e attiva i nocicettori periferici, che si traduce in un’eccessiva attivazione dei recettori del dolore della pelle.
Fattori d’insorgenza dell’eritema solare
Molti fattori contribuiscono alla loro insorgenza e influiscono sulla loro gravità. Vediamone alcuni.
- Farmaci: il rischio di scottature solari è aumentato se si assumono tetracicline (soprattutto doxiciclina), diuretici tiazidici, sulfamidici, fluorochinoloni, farmaci antinfiammatori non steroidei, retinoidi e erba di San Giovanni. Tutti questi sono farmaci fotosensibilizzanti.
- Indice UV aumentato: l’ora tra le 10 e le 16 è il momento in cui i raggi del sole sono più forti. La diminuzione della copertura nuvolosa corrisponde a una maggiore esposizione ai raggi UV più forti. Altitudini più elevate sono correlate con un aumento del rischio di scottature dovute a uno strato più piccolo di protezione atmosferica terrestre. La vicinanza all’equatore è correlata a un’esposizione più diretta ai raggi UV.
- Riduzione dell’ozono: alcune aree del mondo presentano buchi nello strato di ozono. Ciò equivale a una maggiore penetranza dei raggi UV del sole.
- Fototipo della pelle di Fitzpatrick: ovvero più chiaro è il colore della pelle, più facile è scottarsi.
- Abbronzatura: abbronzarsi è di moda! Però dobbiamo ricordare che l’abbronzatura aumenta il rischio di tumori della pelle e ne accelera l’invecchiamento. Inoltre ricordiamo che l’abbronzatura rapida può causare scottature.
Cosa sono i “fototipi di pelle di Fitzpatrick”
I: pelle bianca pallida, si scotta facilmente, non si abbronza;
II: Pelle bianca, si scotta facilmente, si abbronza con difficoltà;
III: pelle bianca, può scottarsi ma si abbronza facilmente;
IV: Pelle marrone chiaro/oliva, si scotta poco, si abbronza facilmente;
V: Pelle marrone, di solito non si brucia, si abbronza facilmente;
VI: pelle nera, molto improbabile che si bruci, diventa più scura con l’esposizione ai raggi UV.
Come già accennato, gli individui con fototipi di pelle Fitzpatrick di tipo da I a III sono a maggior rischio di scottature. Ciò è dovuto alla diminuzione del pigmento di melanina nella pelle che blocca le radiazioni UV.
Cosa accade alla pelle quando si scotta
Ci sono importanti cambiamenti che si verificano a tutti i livelli della pelle che caratterizzano l’istologia delle scottature solari, in particolare nell’epidermide e nel derma. Nell’epidermide, è stata osservata la perdita di cellule di Langerhans e di cheratinociti vacuolati.
Il derma ha sperimentato cambiamenti vascolari che potevano essere visti entro trenta minuti dall’esposizione alle radiazioni che includevano l’allargamento delle cellule endoteliali e l’edema causato dalla degranulazione dei mastociti. I livelli di istamina e prostaglandina E2 aumentano di 4 volte dopo l’esposizione ai raggi UV, dimostrando che l’istamina svolge un ruolo nella reazione alle scottature della pelle. Tutto questo si è invertito dopo 24 ore dall’esposizione ai raggi UV.
La storia che circonda la scottatura solare in genere comporta un’eccessiva esposizione al sole senza una protezione sufficiente. La maggior parte delle persone dichiara di aver dimenticato di applicare la protezione solare, di aver dimenticato di riapplicarla, di non aver programmato di stare al sole per tutto il tempo in cui lo sono stati o di non aver indossato indumenti protettivi dal sole.
All’esame obiettivo, ci saranno vari gradi di eritema e dolore che sono direttamente proporzionali alla gravità dell’esposizione al sole.
Potrebbero esserci aree della pelle che non sono interessate, in particolare quelle coperte da costumi da bagno, cappelli, occhiali da sole e altri indumenti protettivi. La pelle può risultare calda al tatto, edematosa o pruriginosa. Se la scottatura solare è grave, i pazienti possono manifestare sintomi sistemici come nausea, febbre e brividi. Se sono presenti vesciche, può indicare un’ustione più profonda e a spessore parziale.
Quanto dura un eritema solare e le fasi di guarigione
La durata dell’eritema solare varia significativamente in base all’intensità dell’esposizione e al fototipo della persona colpita. Una scottatura solare lieve presenta i primi segni di rossore entro 2-6 ore dall’esposizione, raggiungendo il picco massimo dopo 12-24 ore. Il processo di guarigione segue solitamente un percorso prevedibile che si sviluppa nell’arco di una settimana.
Durante i primi giorni, la pelle bruciata dal sole mostra una colorazione rossastra intensa accompagnata da una sensazione di calore e tensione cutanea. La fase acuta dell’infiammazione può persistere per 48-72 ore, periodo durante il quale è fondamentale evitare qualsiasi ulteriore esposizione solare. Successivamente, la pelle inizia gradualmente il processo di riparazione naturale, che può manifestarsi attraverso una leggera desquamazione superficiale.
Nelle scottature più severe, la guarigione può richiedere fino a due settimane, con possibili complicazioni come la formazione di vesciche o un’alterazione temporanea della pigmentazione cutanea. Durante questo periodo, la pelle risulta particolarmente vulnerabile e necessita di cure specifiche per favorire una guarigione ottimale senza lasciare segni permanenti.
Che fare in caso di scottatura da eritema solare?
Quando la scottatura diventa emergenza medica, la prima cosa da fare è contattare un dermatologo.
La maggior parte delle scottature solari guarirà da sola senza ulteriori interventi. Tuttavia si possono adottare i seguenti passaggi per curare l’eritema solare.
Riconoscere i segnali che indicano la necessità di un intervento medico immediato può fare la differenza nel trattamento dell’eritema solare grave. Una scottatura che si estende su oltre il 15% della superficie corporea richiede sempre valutazione specialistica, poiché può compromettere l’equilibrio idro-elettrolitico dell’organismo e causare complicazioni sistemiche serie.
La formazione di vesciche estese, specialmente se accompagnate da febbre alta, brividi intensi e stato confusionale, indica un’ustione di secondo grado che necessita trattamento ospedaliero. In questi casi, la pelle ha subito danni profondi che vanno oltre il semplice eritema superficiale, richiedendo protocolli terapeutici specifici per prevenire infezioni secondarie e favorire una guarigione appropriata.
Particolare attenzione merita la cosiddetta “sindrome da insolazione”, che può accompagnare le scottature molto estese. I sintomi includono nausea persistente, vomito, mal di testa intenso e alterazioni dello stato di coscienza. Questa condizione rappresenta un’emergenza medica che richiede intervento immediato, poiché può evolvere verso complicazioni neurologiche e cardiovascolari potenzialmente pericolose.
Eritema solare rimedi:
- Non esporsi al sole per evitare ulteriori danni alla pelle;
- Utilizzare antinfiammatori non steroidei per ridurre il dolore;
- Bere molta acqua per evitare la disidratazione;
- Applicare creme topiche come aloe vera o crema all’idrocortisone evitando creme anestetiche locali;
- I bagni freddi di farina d’avena colloidale possono aiutare a lenire la pelle.
Se un paziente si presenta con una grave scottatura solare che porta a vaste aree di vesciche e massiccia perdita di liquidi con squilibri elettrolitici, è indicato l’uso della formula Parkland per la reidratazione. Inoltre, il paziente deve essere trasferito in un’unità per ustioni dove possono essere fornite cure specialistiche.
Come si previene l’eritema solare
Le scottature solari possono variare da lievi a gravi in base al grado di esposizione ai raggi ultravioletti del sole. La prevenzione è semplice e immediata. Si deve applicare una crema solare ad ampio spettro con SPF di almeno 30 mezz’ora prima dell’esposizione al sole e dopo ogni 90 minuti. È meglio usare la protezione solare resistente all’acqua e riapplicarla frequentemente quando si trascorre del tempo in acqua.
Gli indumenti di protezione solare dovrebbero essere indossati come barriera aggiuntiva. Si deve evitare l’esposizione diretta al sole tra le ore 10:00 e le ore 16:00.
Eritema solare nei bambini: una questione delicata
La pelle dei più piccoli presenta caratteristiche uniche che la rendono estremamente vulnerabile ai danni solari. I bambini sotto i sei mesi non dovrebbero mai essere esposti direttamente ai raggi del sole, poiché la loro pelle è ancora in fase di sviluppo e praticamente priva delle difese naturali contro le radiazioni ultraviolette.
La scottatura solare nei bambini si manifesta spesso in modo più rapido e intenso rispetto agli adulti. Bastano pochi minuti di esposizione non protetta per provocare un eritema significativo, specialmente nelle ore centrali della giornata. I genitori devono prestare particolare attenzione ai segnali d’allarme: oltre al classico rossore, i bambini possono mostrare irritabilità, pianto inconsolabile, febbre e rifiuto del cibo.
Quando si verifica una scottatura pediatrica, il trattamento deve essere ancora più delicato. L’applicazione di impacchi freschi con acqua tiepida può offrire sollievo immediato, mentre l’uso di prodotti specifici per l’infanzia, privi di profumi e alcol, rappresenta la scelta più sicura. I bagni con farina d’avena colloidale, già menzionati nell’articolo, risultano particolarmente efficaci per lenire la pelle irritata dei bambini, creando una barriera protettiva naturale che favorisce la guarigione.
Miti da sfatare sulla protezione solare
Molte convinzioni errate continuano a circolare riguardo all’eritema solare e alla protezione cutanea, creando false sicurezze che possono portare a conseguenze spiacevoli. Una delle credenze più diffuse sostiene che possedere già una base di abbronzatura protegga completamente dalle scottature successive. Questa convinzione è scientificamente infondata: l’abbronzatura naturale offre una protezione equivalente a un SPF di appena 2-4, assolutamente insufficiente per una protezione adeguata.
Un altro mito pericoloso riguarda l’efficacia della protezione solare durante le giornate nuvolose. Le nuvole filtrano solo parzialmente i raggi ultravioletti, permettendo il passaggio di circa l’80% delle radiazioni UV. Questo spiega perché molte persone si ritrovano con scottature inaspettate dopo una giornata apparentemente “sicura” in spiaggia sotto un cielo coperto.
La convinzione che le creme solari impediscano la sintesi di vitamina D rappresenta un’altra preoccupazione infondata. Studi scientifici dimostrano che l’applicazione corretta di protezioni solari non compromette significativamente la produzione di vitamina D, poiché anche piccole aree di pelle esposta sono sufficienti per mantenere livelli adeguati di questo nutriente essenziale.
Conseguenze a lungo termine dell’eritema solare
Gli episodi ripetuti di scottature solari lasciano tracce permanenti sulla nostra pelle che vanno ben oltre il fastidio temporaneo dell’eritema. Ogni volta che la pelle subisce un danno significativo dai raggi ultravioletti, si accumula quello che i dermatologi definiscono “capitale solare”, una sorta di memoria cutanea che registra tutti i traumi subiti nel corso degli anni.
Il fotoinvecchiamento rappresenta una delle conseguenze più visibili e inevitabili delle scottature ripetute. La pelle esposta cronicamente al sole sviluppa caratteristiche distintive: rughe profonde, macchie scure irregolari, perdita di elasticità e una texture ruvida che differisce nettamente dalla normale aging cutaneo. Questo processo accelerato può manifestarsi già a partire dai trent’anni nelle persone che hanno subito scottature frequenti durante l’infanzia e l’adolescenza.
Le alterazioni della pigmentazione costituiscono un altro effetto duraturo dell’eritema solare ripetuto. Molte persone sviluppano lentigo solari, comunemente chiamate “macchie dell’età”, che appaiono come chiazze brunastre irregolari principalmente su viso, mani e décolleté. Queste discromie risultano spesso resistenti ai trattamenti cosmetici convenzionali e possono richiedere interventi dermatologici specialistici per essere attenuate.
Il rischio oncologico rappresenta senza dubbio la conseguenza più seria delle scottature solari cumulative. Studi epidemiologici dimostrano che anche una sola scottatura grave durante l’infanzia raddoppia il rischio di sviluppare melanoma in età adulta.
I carcinomi basocellulari e spinocellulari, pur essendo meno aggressivi del melanoma, mostrano un’incidenza direttamente proporzionale al numero di episodi di eritema solare subiti nel corso della vita. La prevenzione primaria attraverso una protezione solare adeguata rimane pertanto l’unica strategia efficace per minimizzare questi rischi a lungo termine.
FAQ
- Come riconoscere l’eritema solare?
L’eritema solare si riconosce dal rossore intenso della pelle che compare 2-6 ore dopo l’esposizione al sole. La zona colpita appare calda al tatto, dolente e tesa. Nelle scottature severe si formano vesciche e gonfiore, con linee di demarcazione nette tra pelle scottata e protetta. - Quanto dura un eritema da sole?
Una scottatura lieve dura 3-5 giorni, seguita da desquamazione per altri 3-7 giorni. Le scottature severe possono richiedere 10-14 giorni per guarire completamente. Il picco del rossore si raggiunge nelle prime 24 ore dall’esposizione. - Come eliminare l’eritema da sole?
Interrompi immediatamente l’esposizione al sole e applica impacchi freschi con acqua tiepida. Usa antinfiammatori orali (ibuprofene) per ridurre dolore e infiammazione. Applica gel di aloe vera o creme all’idrocortisone e mantieni la pelle ben idratata bevendo molta acqua. - Come capire se si ha un eritema solare?
I segnali caratteristici sono rossore uniforme nelle aree esposte al sole, calore emanato dalla pelle e dolore al contatto. La cronologia è importante: i sintomi compaiono sempre dopo esposizione solare prolungata senza protezione. Nei casi gravi possono comparire febbre, brividi e malessere generale. - Come curare l’eritema al sole?
Priorità al raffreddamento con docce fresche o bagni di farina d’avena colloidale. Applica creme lenitive (aloe vera, idrocortisone) più volte al giorno. Prendi antinfiammatori orali e mantieni la pelle idratata con prodotti senza profumi o alcol. - Perché viene l’eritema solare?
L’eritema è una risposta infiammatoria ai danni causati dai raggi UV al DNA delle cellule cutanee. Il corpo rilascia prostaglandine e istamina che causano rossore e gonfiore. I fattori di rischio includono fototipo chiaro, intensità UV elevata e farmaci fotosensibilizzanti. - Quanto ci mette ad andare via un eritema solare?
Le scottature superficiali migliorano dopo 48-72 ore e guariscono in 5-7 giorni. Le scottature profonde con vesciche richiedono 10-14 giorni. La desquamazione può durare 3-5 giorni aggiuntivi dopo la guarigione del rossore. - Quando preoccuparsi per un eritema solare?
Consulta immediatamente un medico se ci sono vesciche estese (oltre 10% del corpo), febbre alta (>38.5°C), brividi o alterazioni della coscienza. Attenzione ai segni di infezione: pus, strisce rosse o peggioramento del dolore dopo i primi giorni. Nei bambini e anziani anche eritemi lievi possono essere pericolosi.
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Dott. Daniele Sorbello
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