Disponibili le direttive ministeriali per avviare il consulto in telemedicina

5 Giugno 2022

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Un nuovo traguardo per la medicina è stato raggiunto il 26 maggio 2022 con la presentazione del Ministero delle nuove direttive per avviare un consulto di telemedicina. Con un mese di anticipo rispetto a quanto programmato, il Ministero della Salute ha firmato ufficialmente il nuovo modello per la diffusione dei servizi di telemedicina.

Nuove linee guida ministeriali per la telemedicina

Il “modello digitale per l’attivazione dell’assistenza domiciliare” è approdato alla Gazzetta Ufficiale lo scorso 26 maggio. Si tratta di nuove direttive ministeriali finalizzate a regolamentare le prestazioni di telemedicina in diversi campi. Dunque, sono stati stabiliti in modo dettagliato e preciso quali sono i compiti e i ruoli dei diversi professionisti sanitari e delle strutture, nel momento in cui si avvia un teleconsulto medico.

Il decreto stabilisce che, attraverso un’attività di telemedicina, è possibile procedere con la prescrizione di medicinali, ma è anche concesso attivare ed erogare le diverse prestazioni. L’obiettivo è quello di definire le fondamenta per poter incoraggiare la diffusione della telemedicina su tutto il territorio nazionale. Si tratta, dunque, di regolare tutte le tipologie di videoconsulto medico, diverse a seconda dei ruoli coinvolti e dell’attività svolta: 

  • la televisita: si tratta di una consueta visita effettuata da remoto;
  • il teleconsulto: è simile al caso precedente, ma coinvolge diversi operatori sanitari;
  • il telemonitoraggio: è finalizzato al controllo dei valori e dei parametri vitali del paziente a distanza;
  • il telecontrollo o teleriabilitazione: attività di riabilitazione eseguita da remoto.

Telemedicina: gli ambiti di applicazione e le condizioni di erogazione

La telemedicina rappresenta una grande opportunità per il Paese. Infatti, si tratta di un modello applicabile a uno spettro di ambiti variegato e ampio, tale da comprendere quello cognitivo, materno, cardiologico, ma anche comunicativo e neurologico. Si tratta solo di alcuni esempi delle aree mediche interessate dal nuovo modello annunciato. In tali contesti, la telemedicina non solo consente una continuità delle cure anche al proprio domicilio, ma soprattutto dà la possibilità di migliorare l’intervento riabilitativo, coinvolgendo un numero di pazienti maggiore e favorendo un monitoraggio più attento e continuativo.  

Affinché le prestazioni siano in linea con le nuove direttive ministeriali è necessario che si tratti di servizi scientifici validi e condivisi con il paziente. Inoltre, l’intervento deve essere finalizzato al raggiungimento di un obiettivo, tale da ottenere un miglioramento misurabile della condizione psicofisica della persona trattata. Ciascuna prestazione di telemedicina, infatti, deve essere progettata in conformità ai principi ministeriali, in ambito generale e metodologico.

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