La televisita pediatrica ha molteplici finalità: serve innanzitutto per un secondo parere su una diagnosi già fatta, su una terapia prescritta, ma costituisce anche un importante momento di formazione ed educazione, per esempio per quanto riguarda la corretta igiene da mantenere o una buona alimentazione da seguire.

Durante la televisita pediatrica, lo specialista prende in carico il bisogno di salute del bambino o dell’adolescente. Fondamentale è il rapporto medico-paziente che si va a stabilire con la prima visita: un rapporto empatico contribuisce a creare un clima sereno in cui il bambino si senta libero di esprimersi, senza avvertire paura. È quasi sempre necessario, però, richiedere la collaborazione di un adulto, che può essere un genitore o chi ne fa le veci, in modo da inquadrare al meglio la problematica del bambino.

La visita inizia con l’anamnesi, ovvero la fase di raccolta informazioni sullo stato di salute generale e sul quadro clinico del piccolo paziente, spesso condotta con l’aiuto di un familiare. Si passa poi all’osservazione dei segni clinici, che possono essere per esempio delle macchie sulla pelle del bambino, lesioni da grattamento, un arrossamento della gola e così via. Poi si valutano eventuali esami clinici effettuati in precedenza; se necessario, il pediatra può richiedere ulteriori esami: di laboratorio, radiologici, oppure il parere di altri specialisti.

È importante tenere presente, infatti, che il pediatra svolge il ruolo di “coordinatore” delle cure per quanto riguarda il trattamento di patologie croniche che prevedono l’intervento di medici specializzati in altre branche. Fondamentale, inoltre, è lo svolgimento di visite pediatriche di controllo con cadenza regolare, al fine di valutare l’efficacia della terapia prescritta e l’eventualità di effettuare nuovi interventi terapeutici di supporto.