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Soffri della sindrome del colon irritabile? Leggi il nostro articolo per saperne di più

La sindrome del colon irritabile racchiude un insieme di disturbi cronici che riguardano l’intestino crasso ovvero il colon. Tale sindrome è conosciuta anche come colite spastica o semplicemente come colon irritabile.

È nettamente distinta dalle malattie infiammatorie dell’intestino perché in quest’ultime vi è un’alterazione dell’anatomia del colon invece nel colon irritabile la mucosa è integra e non c’è nessuna alterazione. Nel nostro articolo vedremo le cause alla base di questa sindrome, i sintomi e i possibili rimedi.

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Quali sono le cause del colon irritabile

Gli studi volti all’identificazione delle cause della sindrome del colon irritabile sono molteplici, nonostante tutto però le cause non sono state ancora pienamente comprese. Molto probabilmente alla base di tale sindrome vi è un’alterazione delle fibre nervose dell’intestino che sono strettamente collegate al cervello.

Non a caso il nostro intestino viene anche definito il nostro secondo cervello per via delle innumerevoli sinapsi presenti nella mucosa intestinale. Inoltre l’encefalo e l’intestino sono fortemente collegati tra loro da una rete molto ampia di nervi. Una teoria ritiene che la sindrome sia dovuta ad una comunicazione sbagliata tra il cervello e le fibre nervose presenti nell’intestino.

Quali sono i sintomi

Tipicamente chi soffre della sindrome del colon irritabile lamenta dolore e crampi alla pancia, diarrea alternata a stipsi, meteorismo, gonfiore alla pancia e spesso muco nelle feci.

Esistono una serie di situazioni che possono andare a scatenare oppure ad accentuare i sintomi. Per esempio molte persone accusano gonfiore, crampi, alterazione dell’alvo quando bevono il caffè, il tè, gli alcolici, il latte, le bevande gassate e zuccherate.

Oppure quando mangiano cibi grassi, frutta, piselli, broccoli, cavoli, cioccolata ecc. Sicuramente lo stress eccessivo non aiuta, infatti molte persone accusano un peggioramento dei loro disturbi quando vivono situazioni difficili che accentuano lo stress. Anche le alterazioni ormonali giocano un ruolo importante nella sintomatologia, non a caso le donne sono più colpite dalla sindrome del colon irritabile proprio perché soggette al fisiologico ciclo ormonale.

Purtroppo non esiste un test specifico che permette di fare diagnosi inequivocabile di sindrome del colon irritabile, inoltre i sintomi sono molto aspecifici e sono del tutto simili alla sintomatologia che si presenta in tante altre malattie che colpiscono l’intestino.

Esistono una serie di fattori di rischio nell’insorgenza del colon irritabile e sono stati portati avanti numerosi studi in questa direzione. È maggiormente a rischio chi soffre di cattiva digestione, chi ha il transito intestinale lento oppure troppo veloce, chi è affetto da iperalgesia viscerale ovvero chi ha una soglia più bassa del dolore proveniente dall’intestino. Anche chi ha avuto in precedenza una gastroenterite batterica oppure virale ha più probabilità di sviluppare la sindrome del colon irritabile.

Cosa fare?

Il trattamento è volto alla cura dei sintomi dato che non si conoscono bene le cause e su queste quindi non si può agire farmacologicamente. L’obiettivo è quindi quello di migliorare la qualità della vita di chi soffre di questa sindrome.

Nelle situazioni in cui la sintomatologia non è molto accentuata si fa ricorso ad una terapia volta a ridurre lo stress. Quindi è importante praticare attività fisica con costanza, riposare bene, evitare tutti i cibi che possono peggiorare la sintomatologia. Nelle situazioni in cui invece i sintomi sono più seri è necessario impostare anche una terapia farmacologica e addirittura ricorrere alla psicoterapia.

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Consigli dietetici

I pazienti che lamentano la pancia gonfia e il meteorismo devono evitare tutti gli alimenti che tendono a fermentare e quindi a produrre gas nell’intestino come per esempio le bevande gassate e zuccherate, i legumi, la frutta acerba, i broccoli e i cavoli.

Se invece il disturbo preponderante è la diarrea bisogna ridurre il consumo di cereali, crusca e cibi contenenti glutine. Chi invece ha stitichezza dovrebbe aumentare l’assunzione di frutta, carote, patate, orzo, segale e soprattutto acqua. Invece se oltre al disturbo intestinale si ha ansia bisogna ridurre l’assunzione della caffeina.

Fonti:
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Nota: Il contenuto del presente articolo non è inteso né raccomandato come sostituto di consigli, diagnosi o trattamenti medici. Pertanto è sempre necessario chiedere il parere di un medico in merito a qualsiasi domanda, condizione clinica, trattamento o argomento trattato nel presente documento. Doctorium non si assume nessuna responsabilità sull'utilizzo autonomo delle informazioni indicate.
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